King Kong non è una leggenda è una vera e proprio mostro cinematografico che ha ispirato film colossal importantissime e riproposte con effetti moderni e musiche eccezionali anche negli anni Duemila. King Kong è un personaggio cult del cinema dove i registi e le produzioni cinematografiche si cimentano in ricostruzioni, effetti e interpretazioni.
Dalla RKO del 1933 all’Universal del 2005 sono state realizzati dei film di King Kong sempre diversi e adesso anche lo scontro con Gozilla, altra creatura cinematografica che ha impegnato registi, attori e anche stuntman.
Cercando giochi nel web e anche tra siti di scommesse online vi renderete conto quanto il grande gorilla dal cuore d’oro abbia ispirato i creatori del web tra videogame ma anche slotmachine ispirate alle ambientazioni più avventurose e temerarie. Ma come nasce veramente questo personaggio così importante?
L’idea fu di Merian C. Cooper: cineoperatore militare
Si deve a Merian C Cooper la nascita del personaggio King Kong, all’anagrafe il suo nome vero è Merian Caldwell Cooper, nato a Jacksonville, 24 ottobre 1893, e morto a San Diego il 21 aprile 1973. Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico statunitense vanta un importante e fondamentale lista di film e produzione, nel 1952 vinse il Premio OScar Onorario. Fu cineoperatore militare sul fronte polacco durante la prima guerra mondiale, le immagini e le riprese di quel tragico periodo storico lo dobbiamo a queste figure tra reporter e documentaristi, dei testimoni importanti anche per storici e studiosi. Sul fronte polacco Cooper incontrò Ernest Beaumont Schoedsack, altri regista, produttore e sceneggiatore cinematografiche che riprese anche la seconda guerra mondiale, in particolare l’Aereonautica da combattimento. King Kong nacque nel 1933 dopo le tante esperienze di Cooper come documentarista, è il suo personaggio più famoso, il lungometraggio per cui viene ricordato rispetto ad altri film comunque importanti.
La vera storia di King Kong così come lo raccontano le enciclopedie
Leggere come nacque il personaggio di King Kong è entusiasmate, dall’idea alla realizzazione del gigante buono da interpretare. Riportiamo fedelmente il racconto della nascita del primo vero King Kong.
L’idea gli venne parlando con l’esploratore scientifico del Museo americano di storia naturale W. Douglas Burden, che era rientrato da una piccola isola dell’Estremo Oriente dalla quale aveva portato il più grande rettile vivente mai trovato, il drago di Komodo. Cooper adattò l’idea della spedizione rimpiazzando il rettile con un gorilla. Fece quindi vedere a David O. Selznick un lungometraggio incompiuto, Creation del 1931, dedicato alla vita nell’epoca dei dinosauri e il film Il mondo perduto (The Lost World, 1925), realizzati con la tecnica del passo uno, convincendo il produttore (insieme con Willis H. O’Brien) della bontà del loro progetto. Selznick acconsentì a realizzare una bobina di prova. Quando la bobina fu pronta si riunirono tutti gli azionisti della RKO e assistettero alla scena del rovesciamento del tronco di albero da parte di King Kong. Il regista e il produttore ottennero subito l’autorizzazione a procedere e il film entrò in lavorazione.
Kong era un pupazzo articolato alto circa 45 centimetri, con uno scheletro di acciaio ricoperto di lattice e pelliccia di coniglio. Fu filmato, immagine per immagine, da Willis O’Brien e dalla sua équipe, su dei plastici rappresentanti la giungla e la città di New York, nelle cui riprese in tali ambientazioni furono usati dei pupazzi di Kong di diversa grandezza rispettiva di sei e otto metri. La tecnica del passo uno era già utilizzata da più di un decennio, ma O’Brien e gli altri tecnici degli effetti speciali hanno saputo miscelarla per la prima volta con altre tecniche, come la retroproiezione e la proiezione miniaturizzata, per mettere gli attori in scene mai viste prima. Per le riprese in primo piano furono utilizzati anche numerosi accessori a grandezza naturale, come una mano articolata lunga 2,50 metri, un piede e una testa del mostro in grandezza naturale ricoperta da 40 pelli d’orso e manovrata da alcuni uomini all’interno, due busti di una cinquantina di centimetri ciascuno e uno anch’esso di grandezza naturale. Il ruggito di Kong fu ottenuto registrando quello di un leone, abbassato poi di un’ottava.